Dalla polvere alla Panda. Il futuro dell’auto passa per una stampante 3D

La stampa 3D – ossia la realizzazione di oggetti tridimensionali mediante produzione additiva, o a strati – sta assumendo sempre più importanza convergendo nei più disparati settori, dall’edilizia fino al cibo. Abbiamo visto infatti che anche la medicina ha abbracciato con ampio consenso questa tecnologia che consente, ad esempio, di stampare protesi ma anche interi organi.

La stampa 3D ha avuto un impatto forte anche nel settore automotive. Ford già diversi anni fa aveva sperimentato l’utilizzo delle stampanti 3D, tuttavia la tecnologia non era ancora così matura per un utilizzo proficuo. Oggi, però questa tecnologia sta pian piano entrando in modo capillare nel settore. Non a caso proprio Ford infatti ha scelto la gigantesca Stratasys Infinite Build 3D Printer, per sperimentare nuovi e alternativi metodi di produzione delle automobili.

Ma in che modo la stampa 3D viene attualmente utilizzata nell’universo delle quattro ruote? Un impiego è nella prototipazione, ossia per creare livree (colori, disegni, scritte…) o parti in materiale composito in modo semplice e veloce. Ma la stampa 3D viene attualmente impiegata anche per la realizzazione di diverse parti della carrozzeria.

Tra le aziende che attualmente utilizzano la tecnologia della stampa 3D in modo proficuo possiamo annoverare Local Motors, azienda dell’Arizona che ha deciso di adottare la tecnologia della stampa 3D perché è profittevole a bassi volumi, è personalizzabile ed aggiornabile, e perché consente l’impiego di materiali riciclabili e uno sviluppo rapido del veicolo.

Local Motors, fin dai tempi della sua nascita nel 2007, ha utilizzato la stampa 3D oltre che come vettore di marketing e per farsi conoscere, anche come elemento di sostenibilità. Correva l’anno 2015 quando al Nais venne presentata la Local Motors “Strati” la prima auto al mondo realizzata attraverso un processo di stampa 3Dmediante l’impiego per la costruzione della scocca di 212 strati di plastica ABS rinforzata al carbonio.

Un altro esempio di come Local Motors impiega la stampa 3D è Olli, un piccolo autobus-navetta, elettrico e a guida autonoma, per il trasporto di un massimo di 12 persone. Alla Local Motors sottolineano come la stampa 3D abbia reso possibile la pianificazione del progetto, apportando delle modifiche in corso, in modo del tutto sostenibile e, soprattutto, senza avere una capacità industriale degli attuali colossi dell’automobile.

L’obiettivo di Local Motors è quello di utilizzare la stampa 3D non soltanto nelle fasi di prototipazione ma in tutto il processo produttivo.

Quali sono quindi i vantaggi della stampa 3D? Beh, non è difficile rispondere a questa domanda: sostanzialmente le stampanti 3D consentono di stampare pezzi dalle forme complesse in maniera rapida e piuttosto efficiente. Altra cosa che la rende praticamente unica è la possibilità di poter effettuare modifiche progettuali, sia in corso d’opera, che nella post produzione di quel determinato componente. La parola personalizzazione è quella che racchiude meglio di tutte l’importanza della stampa 3D all’interno del settore automobilistico. Poter apportare delle modifiche e/o delle variazioni ad un determinato componente di una vettura rimane un elemento molto importante che non costringe l’azienda automobilistica a rivedere interamente le macchine di stampaggio.

Tuttavia i problemi per l’adozione della stampa 3D su una vasta scala non mancano. Tra le maggiori criticità possiamo annoverare la velocità di automazione; la preparazione di un singolo lavoro di stampa infatti richiede diverse ore, oltre al fatto che per una produzione seriale in grandi quantità sarebbero necessarie diverse stampanti.

Un altro problema che possiamo citare è poi quello che riguarda i materiali; è infatti necessario l’impiego di materiali alternativi che consentano, congiuntamente, una durabilità nel tempo e l’ottemperanza agli standard di qualità stabiliti dall’azienda.

Ma come abbiamo detto i vantaggi sono molti, tanto che attualmente praticamente tutte le aziende automobilistiche utilizzano la stampa 3D per produrre alcuni componenti. Certo, per un cambio radicale di paradigma la tecnologia deve ancora compiere dei passi in avanti, ma i vantaggi non possono essere ignorati, specialmente oggi, un momento storico di grande fermento tecnologico che ha investito in pieno il settore automotive.

La tecnologia è infatti un elemento imprescindibile del settore automobilistico, tecnologia che sta contribuendo a rendere le auto sempre più sicure; basti pensare ai sistemi avanzati di assistenza alla guida. Ma l’innovazione tecnologica ha investito pesantemente anche nell’interfaccia macchina-smartphone che consente l’interazione comunicativa tra l’auto ed il device mobile.

Possiamo dire che l’automotive si sta muovendo a due velocità; quella ultrarapida che ha permesso e permetterà alle auto di essere sempre più sicure ed interconnesse allo smartphone e quella, lenta, che interessa la costruzione della scocca e di tutte le parti strutturali in alluminio. Ci riferiamo ad esempio alle piattaforme che attualmente vengono sfruttate per l’ingegnerizzazione di diversi veicoli per ridurre al massimo i costi. Il Gruppo Volkswagen ha costruito un impero attorno alla piattaforma MQB utilizzandola nei diversi brand.

Il settore automotive è complesso, articolato, composto da una filiera sconfinata di fornitori e sub-fornitori. Un settore dove le marginalità sono spesso ridotte. Non dobbiamo dimenticare che anche un colosso come Apple ha rinunciato all’idea di costruire la propria auto proprio per il difficile controllo di tutta la filiera.

L’applicazione della stampa 3D, accompagnata dalla crescita e dall’innovazione di questo settore, potrebbe aiutare le case automobilistiche più piccole a emergere. Il tutto si tradurrebbe in meno restrizioni rispetto ad un sistema di produzione più tradizionale.

In che modo la stampa 3D potrebbe quindi essere produttiva? L’applicazione che ci viene in mente è quella dell’impiego di questa tecnologia nelle automobili a guida autonoma. Nel prossimo futuro i volumi produttivi non saranno più così determinati e anche le case più piccole potrebbero sopravvivere grazie a un’innovazione disruptive. L’auto a guida autonoma e lo sharing contribuiranno a ridurre il parco dei veicoli circolanti su strada. E la stampa 3D contribuirà ad accelerare questa transizione verso la mobilità del futuro.

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